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DPI

rinforzo in acciaio

DISPOSITIVI PROTEZIONE INDIVIDUALE

I DPI PER LAVORARE IN SICUREZZA IN QUALSIASI AMBIENTE

Quando si effettuano lavori in quota o in spazi confinanti, ovvero spazi di lavoro che limitano il normale svolgimento delle opere, risulta in primo luogo necessario lavorare in totale sicurezza: per questo Tecnoliving, in provincia di Pavia, garantisce lo svolgimento di lavori assicurando la sicurezza dei lavoratori anche in spazi meno accessibili o in situazioni più difficoltose, grazie all'utilizzo di DPI certificati

Più informazioni sui DPI

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Nella dotazione base fornita per la protezione di un lavoratore, vengono sempre inclusi un'imbracatura, definita anche “presa per il corpo”, e un elmetto, che aiuta nella prevenzione da urti e cadute di oggetti dall'alto.

Molto spesso però accade che la scelta delle tipologie di indumenti protettivi venga demandata all'ufficio acquisti senza tenere conto delle reali esigenze di un lavoratore per gli accessori di protezione. 

La Tecnoliving di Vigevano garantisce si impegna all'utilizzo e alla fornitura di DPI con il più alto indice di sicurezza oltre che tener conto anche della comodità e dell'ergonomia, caratteristica fondamentale in quanto comporterà il lavoratore ad indossare gli stessi per tutto il tempo necessario: nella nostra esperienza infatti, un DPI scomodo viene spesso indossato male o tolto alla prima occasione, compromettendo l'efficacia di utilizzare gli stessi e portando il lavoratore a sottoporsi a seri rischi inconsapevolmente. 

Un altro fattore non meno importante, è caratterizzato dalla tendenza di acquistare un indumento di protezione in modo non ponderato rispetto alle reali necessità, causando molto spesso spese eccessive.

Professionalità

Tecnoliving punta alla massima soddisfazione di ogni cliente e per questo ha investito nella formazione costante del personale e in attrezzature certificate.

Sicurezza

Tutte le attrezzature usate e tutti i dispositivi di protezione sono dotati delle apposite certificazioni per garantire il soddisfacimento delle normative vigenti per il lavoro in sicurezza degli operatori

Servizio

La massima soddisfazione del cliente è il nostro primo obiettivo nella fornitura e nel consulenza dii DPI più corretti da utilizzare in ogni situazione.

Competenza

Teniamo in alta considerazione la scelta di dispositivi di protezione individuale, i cosiddetti DPI, sia per loro sicurezza che per la loro comodità ed ergonomia.

Imbracature anticaduta

Le imbracature anticaduta ad uso lavorativo rispondono alla normativa CE EN 361 e sono generalmente composte elementi metallici come fibbie e anelli di metallo, ma l'indumento in sé risulta ulteriormente rafforzato grazie ad elementi tessili cuciti insieme.

Inoltre, le imbracature garantiscono la trattenuta, grazie alle apposite fasce che cingono il lavoratore sia nella zona inguine e gambe, sia nella zona di dorso e spalle. 

Molti produttori sono soliti utilizzare colori differenti per le fasce di trattenuta, suddividendole appunto in fasce inferiori (zona inguine e gambe) e fasce superiori (dorso e spalle), in modo da facilitare la fase di vestizione. La regolazione delle stesse è garantita dalle fibbie metalliche, le quali possono essere a loro volta fisse o a sgancio rapido, quest'ultime maggiormente più comode da indossare ma che, di contro, potrebbero indurre il lavoratore a dimenticarsi di riallacciarle nella fase di lavoro.

I punti di ancoraggio anticaduta comprendono solitamente il punto dorsale (schiena alta) e il punto di attacco sternale (sterno), anche se alcuni modelli presentano esclusivamente il punto dorsale. È molto importante leggere bene il manuale di istruzioni per identificare con assoluta certezza dove siano posizionati i punti di ancoraggio anticaduta, solitamente segnalati con una lettera A maiuscola: non è raro inoltre che il punto sternale sia composto da 2 occhielli (identificati con le sigla A/2, A ½ o A colorata solo per metà), progettati per funzionare esclusivamente se uniti da un connettore.

 

Tecnoliving consiglia sempre di prestare attenzione alla scelta delle imbracature, sopratutto per le imbracature basilari che, spesso, possiedono cinturini ausiliari di regolazione che non garantiscono la trattenuta. 

Inoltre, durante la scelta di un indumento di 3° categoria è importante la scelta della taglia in quanto un’imbracatura sottodimensionata è scomoda e impedisce i movimenti del lavoratore. Di contro, se sovradimensionata, potrebbe causare un trauma ad effetto frustata in caso di arresto caduta, causando conseguenze notevoli nella zona dell'inguine o, nel peggiore dei casi, porterà alla caduta del lavoratore.

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Cinture di sicurezza

Le cinture di sicurezza sono dispositivi di posizionamento che rispondono alla normativa CE EN 358 e sono in grado di fasciare la parte alta dei fianchi: dopo averla posizionata è possibile chiuderla grazie alla presenza di una fibbia ed è possibile ancorarla ai cordini di posizionamento grazie alla presenza di anelli laterali. 

Importante è precisare che questi dispositivi non possiedono certificazioni anticaduta e, se usate come tale, potrebbero provocare gravi danni all'operatore poiché cingono solo la vita e non distribuiscono l’urto su tutto il tronco in un ipotetico arresto di caduta.  Per questo motivo, nei lavori in quota è necessario utilizzarle in abbinamento ad un’imbracatura anticaduta nel rispettivo della normativa CE EN 361.

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Una cintura di sicurezza di posizionamento, abbinata ad uno o più cordini di posizionamento, è molto utile nel caso di lavori effettuati su scale o in quota in cui l'equilibrio può essere precario a causa della necessità di avere le mani libere, per saldare, avvitare, ed effettuare altre tipologie di interventi simili.

Molti produttori forniscono modelli di cinture già integrate all'imbracatura anticaduta, altri invece vengono venduti separatamente.

Se il posizionamento sul lavoro è un evento non continuativo, Tecnoliving consiglia di acquistare una cintura di sicurezza separata siccome la sua forma fasciante impedirebbe i movimenti, risultando scomoda e ingombrante. 

Di contro, nel caso in cui verificassero eventi continuativi, avere la cintura integrata potrebbe essere la scelta migliore.

Imbracature speciali

Per quanto riguarda i lavori specialistici, è necessario utilizzare delle speciali imbracature studiate appositamente per consentire di lavorare in condizioni particolari e più complesse rispetto al semplice lavoro in quota.

Un esempio di imbracature speciali sono le imbracature per lavoro in sospensione, dette anche rope access, tra le quali le più tecnologiche sono le imbracature con cosciali, solitamente impiegate dagli operatori che lavorano in fune o che si occupano di soccorso.

Le imbracature con cosciali rispondo alla normativa CE EN 813, ma possono anche essere certificate come elementi anticaduta, nel rispetto della normativa CE EN 361, e come elementi di posizionamento, nel rispetto della normativa CE EN 358: va di conseguenza che se si utilizzano imbracature che presentano esclusivamente la certificazione CE EN 813, queste non potranno essere utilizzate come indumenti anticaduta in quanto non certificate.

Le caratteristiche predominanti di tali imbracature sono le imbottiture performanti e gli anelli di attacco e di posizionamento basso-ventrali, oltre che possedere attacchi anticaduta dorsali, sternali e anelli di posizionamento laterali: la presenza di tutte queste caratteristiche deriva dall'obiettivo di sorreggere un lavoratore in fune, in posizione semi-seduta, in modo tale da non provocare compressioni pericolose che potrebbero portare alla sindrome da sospensione.

 

Solitamente, per garantire una maggiore sicurezza, nel caso di lavori in sospensione molto prolungati, si consiglia l'abbinamento della segetta, uno speciale seggiolino progettato in modo tale da scaricare completamente il peso dalle gambe.

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Imbracature per spazi confinati

Le imbracature adatte al lavoro e al recupero negli spazi confinati sono simili alle imbracature anticaduta e possiedono la certificazione CE EN 361. 

Ciò le le differenzia le una dalle altre è il posizionamento dell'attacco sternale, il quale nelle imbracature per spazi confinati risulta leggermente più basso, in modo da evitare, in caso di recupero di un corpo inerte, che il connettore comprima la carotide: è molto probabile infatti che, nel caso del recupero di un lavoratore non cosciente, il moschettone sternale salga fino alla gola comprimendola per tutto il tempo necessario al sollevamento, causando drammatiche conseguenze.

Vi sono anche altri modelli che presentano anelli ausiliari sugli spallacci in modo da agevolare l'utilizzo di un archetto di recupero.

Un’altra caratteristica che differenzia le imbracature per spazi confinati dalle altre è il posizionamento dell'anello dorsale, il quale viene posto alla fine di una fettuccia di prolungamento in modo tale da permettere una maggiore accessibilità dell'ancoraggio nel caso in cui l’operatore indossi un pacco bombole a zaino.

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Le imbracature in commercio possiedono quindi delle caratteristiche tecniche simili a quelle quelle classiche imbracature, ma vengono progettate prevedendo l'utilizzo di materiali speciali che possano garantire caratteristiche di sicurezza aggiuntive. 

 

Vi sono quindi imbracature che possiedono componenti antistatici e antiscintilla, certificati per l’impiego in ambiente esplosivo Atex, imbracature dotate di elementi tessili anticalore o antifiamma, per ambienti con fiamme libere o per operazioni di saldatura o taglio con fiamma ossidrica, oppure imbracature dotate di elementi isolati elettricamente, in grado di limitare o evitare i rischi di elettrocuzione (DPI dielettrici).

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Elmetti

Gli elmetti, detti anche caschi, sono dispositivi di sicurezza certificati secondo la normativa CE EN 397 e hanno l'obiettivo di proteggere la testa dalla caduta di oggetti dall'alto, oltre che evitare danni dovuti ad urti accidentali. Inoltre, siccome nel caso di operatori che necessitano di lavorare in quota, in fune o negli spazi confinati, è indispensabile che il casco sia allacciato con apposita cinghia sottogola, l'elmetto deve garantire la possibilità e la capacità di sganciarsi nel caso in cui la pressione sulla cinghia sottogola superi i 50 kg, evitando così strangolamenti.

Ciò che caratterizza il casco, oltre alla calotta e alla cinghia sottogola, è la struttura interna che deve garantire uno spazio vuoto tra la calotta interna e la testa di circa un paio di centimetri, e deve potersi regolare.

 

Tra gli elmetti in commercio troviamo anche elmetti ad elevate prestazioni per uso industriale, che rispondono alla normativa CE EN 14052/2013.

Questi sono di uso comune nell'industria pesante e negli enti di soccorso quali i vigili del fuoco o la Croce Rossa, in quanto devono garantire protezione, oltre che alla parte sommitale della testa, anche alle zone frontali, laterali e al collo.

La maggior parte degli elmetti professionali possono essere accessoriati ad altri sistemi di protezione, sia per gli occhi sia per le orecchie, oppure ad accessori in grado di migliorare la visione nel caso di aree scarsamente illuminate o per lavorare di notte: molto spesso i produttori dei caschi prevedono l'integrazione di accessori di illuminazione e visiere di diverse lunghezze e diversi gradi di oscuramento. Allo stesso modo, è possibile trovare caschi con sistemi di protezione integrati, quali cuffie o tappi, ma è possibile anche affidarsi a modelli più tecnologici che prevedono l'integrazione di sistemi di intercomunicazionecome microfoni e radio ricetrasmittenti fino a videocamere action cam.

 

Le visiere protettive convenzionali devono essere certificate secondo la normativa CE EN 166, oppure secondo la normativa CE EN 14458/2018 nel caso in cui queste risultino essere integrate ad elmetti ad elevate prestazioni per uso industriale (CE EN 14052/2013).

 

Come altri dispositivi, anche gli elmetti possono essere certificati come dielettricimentre le lampade abbinabili possono essere anche certificate per ambienti Atex.

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