Gli spazi confinati rappresentano spesso un grosso rischio per chi ci lavora, data le difficoltà che si può avere nell’identificarlo e date le innumerevoli variabili che lo contraddistinguono.
Con i giusti accorgimenti e una preparazione adeguata, però, è possibile lavorare in sicurezza e senza temere ripercussioni sulla propria salute.
Vediamo quindi tutto quello che c’è da sapere e quali soluzioni adottare per affrontarli al meglio.
Cosa sono gli spazi confinati?
Le definizioni di questi ambienti sono più di una ma si possono riassumere nella seguente:
Uno spazio confinato è un ambiente con difficoltà di accesso e di evacuazione, con un punto di entrata e di uscita poco agevoli in cui si possono avere condizioni di atmosfera sfavorevole, inquinata o non ventilata e non è previsto come luogo di lavoro abituale.
Gli spazi confinati sono quindi luoghi con almeno un fattore di rischio accertato e comprendono ambienti come fogne, silos, serbatoi, pozzi, camini e simili.
Luoghi che non sono stati progettati per contenere delle persone, ma che si ritrovano temporaneamente occupati in caso di interventi, pulizie o occasioni straordinarie.
Non esiste una normativa unica che stabilisca nel dettaglio quale luogo può definirsi confinato o assimilato ma è opportuno fare una valutazione delle caratteristiche dell’ambiente per capire se si può considerare tale basandosi ovviamente sulle molteplici norme esistenti.
Tutti i rischi degli spazi confinati
La caratteristica principale di uno spazio confinato è quella di essere un ambiente pericoloso ed estremamente difficile da affrontare se non si ha la giusta preparazione.
Quali sono i rischi principali?
Se si tratta di un luogo particolarmente arduo da raggiungere, già solo l’ingresso può rappresentare un grosso ostacolo. In presenza - per esempio - di angusti cunicoli, o accessi di ridotte dimensioni.
Per raggiungere questi luoghi, c’è bisogno di attrezzatura specifica e l’incidente è sempre dietro l’angolo a causa di svariati elementi, quali: cedimenti, allagamenti, mutazioni dell’atmosfera e molto altro.
Per evacuare questi luoghi i problemi sono i medesimi e aumentano esponenzialmente in caso di infortunio.
Le condizioni dell’aria spesso sono critiche e la mancanza di ossigeno può causare soffocamento o asfissia.
Se invece sono presenti sostanze inquinanti, c’è il rischio di inalare gas e fumi con conseguente intossicazione.
Oltre alla possibilità che nel caso in cui si effettuino lavorazioni di un certo tipo, il rischio di innescare un incendio o un’ esplosione è amplificato proprio dalle caratteristiche del sito stesso.
Infine, può capitare di essere esposti a basse temperature molto variabili che rendono ancora più difficoltose operazioni solitamente semplici o di venire a contatto con: oggetti taglienti, incandescenti e parti elettriche; il tutto a causa della limitata possibilità di movimento.
Oppure di trovarsi in un ambiente con rumori molto forti, a livelli talvolta pericolosi, o ancora di cadere da altezze elevate o di avere difficoltà emotive nel gestire le situazioni che si presentano.
A tutto ciò si aggiunge che anche il soccorso per lievi infortuni può rivelarsi complicato, poiché in certi ambienti non sempre si ha la possibilità di raggiungere in tempi rapidi il lavoratore in pericolo.
Lavorare in sicurezza in ambienti confinati
Introdursi in degli spazi confinati o assimilati con la giusta sicurezza è quindi la priorità e ci sono dei comportamenti e degli accorgimenti da adottare per farlo al meglio.
Il primo consiglio è evitare di pianificare interventi fai-da-te, rivolgendosi piuttosto a dei professionisti esperti a lavorare in ambienti simili.
Gli spazi confinati sono molto pericolosi di per sé, ma spesso è l’errore umano o la sottovalutazione del sito ciò che mette in serio pericolo il lavoratore.
Ricordiamo comunque che esistono delle norme che permettono l’accesso e l’operatività in questi luoghi solo a chi è qualificato; è quindi opportuno rivolgersi a queste aziende per ogni tipologia di lavoro in questi luoghi.
Quando ci si approccia ad una lavorazione in questi luoghi, è necessario valutare se è possibile, svolgere il lavoro senza introdursi nell’ambiente confinato, ma trovando vie alternative per le operazioni di manutenzione o per le lavorazioni stesse.
Una soluzione efficace potrebbe essere l’uso di telecamere, di dispositivi robotizzati o di attrezzature che permettano di operare dall’esterno senza la necessità di ingresso.
Tuttavia, se introdursi diventa necessario, allora è OBBLIGATORIO conoscere a fondo l’ambiente e acquisire tutte le informazioni al riguardo, come dimensioni, configurazione e sostanze presenti all’interno.
Per eseguire il lavoro occorre poi munirsi della giusta attrezzatura, equipaggiandosi con i dispositivi obbligatori e con tutti gli strumenti che potrebbero rivelarsi utili.
Si ricorda, inoltre, di disporre sempre di almeno 3 operatori e di valutare l’allerta di una squadra di soccorso che sia pronta e che sia in grado di intervenire in tempi stretti qualora ci dovessero essere dei problemi.
I DPI necessari
Secondo le normative vigenti, per lavorare in spazi confinati, è obbligatorio dotarsi dei giusti Dispositivi di Protezione Individuale.
Variano in base alle caratteristiche dell’ambiente in cui ci si deve introdurre e sono necessari per tutelare il lavoratore e ridurre i rischi a cui può essere esposto.
Per scegliere quelli più idonei è bene farsi consigliare da professionisti qualificati.
Tra i principali ci sono:
• imbragature di sicurezza
• dispositivi di ancoraggio
• elmetti
• maschere con filtro o respiratori isolanti
• guanti di protezione
• protezioni per gli occhi
• calzature di sicurezza
• sistemi di soccorso e/o recupero
• rivelatori di gas
È basilare che tutte le persone addette alle lavorazioni o al soccorso in ambienti definiti spazio confinato, abbiano un’adeguata preparazione e un corretto addestramento all’utilizzo dei DPI di terza categoria (salvavita).
Questo addestramento, oltre ad essere obbligatorio è molto importante e potrebbe fare la differenza tra la riuscita di una lavorazione o addirittura la morte dell’operatore.
Lavorare in ambienti confinati: servono dei corsi?
Il D.P.R. 177/11 stabilisce che solo i lavoratori autonomi e determinate imprese qualificate possono eseguire degli interventi negli spazi confinati ma, per qualificarsi serve seguire una formazione specifica, attraverso corsi di informazione e addestramento.
Lo scopo è ridurre i rischi, formando lavoratori consapevoli ed esperti in grado di svolgere attività in luoghi tanto pericolosi.
Se si vuole lavorare in un ambiente confinato, quindi, i corsi sono obbligatori ed è consigliato aggiornarsi con regolarità .
Tra i temi trattati nella parte teorica ci sono:
• valutazione dei rischi
• caratteristiche di uno spazio confinato
• messa in sicurezza dell'area di lavoro
• equipaggiamento necessario
• rilevamento sostanze pericolose
• recupero in spazio confinato
Nella parte pratica, invece, si impara a usare correttamente i DPI, ci si esercita a entrare negli ambienti simulando anche delle operazioni di recupero e soccorso.
L’importanza del controllo dell’atmosfera
Prima di eseguire un lavoro in uno spazio confinato, è assolutamente necessario testare l’atmosfera presente nei dintorni e all’interno del luogo in cui ci si deve introdurre per controllare il tenore di ossigeno e rilevare la presenza di gas o altre sostanze pericolose.
Per farlo bisogna dotarsi di strumenti efficaci e professionali, capaci di comunicare i risultati con tempi di risposta minimi e che dovranno essere tarati in atmosfera controllata prima di ogni utilizzo.
Se l’ambiente confinato è a rischio esplosione, allora le apparecchiature che si potranno utilizzare dovranno essere necessariamente ATEX.
Il primo passo per la valutazione è misurare l’atmosfera circostante.
A questo punto si verifica se ci sono vapori pericolosi che migrano verso l’esterno, uscendo dallo spazio confinato e creando pericolo per l’operatore.
Infine, bisogna ricordare che se lo spazio confinato è profondo, allora la misurazione va eseguita a diverse altezze, perché l’atmosfera interna potrebbe essere stratificata e avere concentrazioni e caratteristiche diverse.
Per questo è utile controllare nell’area specifica in cui verrà eseguito il lavoro.
In caso si debba ripetutamente entrare e uscire dall’ambiente, il test va eseguito ogni volta.
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